La Scienza Della Pelle

Approfondisci la scienza della pelle: struttura, funzioni, tipi di pelle e come reagisce agli attivi cosmetici. La guida completa per conoscere davvero la tua pelle.

3/22/202510 min leggere

Scienza della pelle:

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Introduzione: la pelle come organo vitale e dinamico

La pelle è spesso considerata solo una superficie estetica, ma in realtà è un organo complesso, vivo e dinamico, che svolge funzioni fisiologiche fondamentali per la sopravvivenza e il benessere dell’organismo. Con una superficie media di circa due metri quadrati e un peso che può superare i quattro chili, la pelle è l’organo più esteso del corpo umano. La sua funzione principale è quella di fare da barriera tra l’ambiente esterno e l’interno del corpo, proteggendo dai patogeni, dalle sostanze chimiche, dalle radiazioni UV e dalle perdite eccessive di acqua.

Comprendere come funziona la pelle dal punto di vista biologico e biochimico è il primo passo per costruire una skincare realmente efficace e personalizzata. In questo articolo analizzeremo cinque concetti chiave della scienza cutanea: il funzionamento della barriera cutanea, il ruolo del microbioma, il significato di perdita d’acqua transepidermica, la differenza tra pelle secca, disidratata e sensibile, e infine il ciclo di rinnovamento cellulare.

Come funziona la barriera cutanea (e perché è fondamentale mantenerla integra)

La barriera cutanea è situata principalmente nello strato più esterno dell’epidermide, chiamato strato corneo. Questo strato è costituito da corneociti, ovvero cellule epidermiche morte ma strutturalmente intatte, immerse in una matrice lipidica composta da ceramidi, acidi grassi e colesterolo. La metafora più utilizzata per descrivere questa struttura è quella del “mattone e malta”: i corneociti rappresentano i mattoni, mentre i lipidi intercellulari costituiscono la malta che li tiene uniti.

Il ruolo principale della barriera cutanea è quello di prevenire l’ingresso di agenti esterni dannosi, come batteri, virus, allergeni e sostanze chimiche, e al contempo impedire la dispersione eccessiva di acqua dagli strati profondi della pelle. Quando la barriera è integra, la pelle appare liscia, elastica, ben idratata e resistente agli stimoli esterni. Quando invece è compromessa, si verificano irritazioni, secchezza, rossori, prurito e maggiore suscettibilità a dermatiti o infezioni.

Molti fattori possono danneggiare la barriera cutanea, tra cui l’uso eccessivo di detergenti aggressivi, gli sbalzi climatici, lo stress ossidativo, i trattamenti estetici troppo invasivi, l’inquinamento atmosferico e l’utilizzo scorretto di cosmetici esfolianti. Ripristinare la barriera significa agire sui lipidi intercellulari, sulla flora batterica e sull’idratazione, attraverso l’uso di ingredienti come ceramidi, pantenolo, colesterolo, acido ialuronico e niacinamide.

Il microbioma cutaneo: cos’è e perché è importante

Il microbioma cutaneo è l’insieme dei microrganismi che vivono in equilibrio sulla superficie della pelle. Comprende batteri, funghi, virus e persino acari, che convivono in una relazione simbiotica con il nostro organismo. Questo ecosistema invisibile varia da individuo a individuo, ma anche tra diverse zone del corpo, ed è influenzato da fattori genetici, ambientali, ormonali e dallo stile di vita.

Lungi dall’essere un nemico, il microbioma svolge un ruolo protettivo cruciale. Alcuni batteri presenti sulla pelle, come lo Staphylococcus epidermidis, contribuiscono attivamente alla difesa immunitaria locale, producendo sostanze antimicrobiche naturali e regolando la risposta infiammatoria. Altri microrganismi impediscono fisicamente l’adesione di patogeni nocivi, mantenendo un equilibrio che, quando è alterato, può sfociare in patologie come acne, dermatite atopica, rosacea o micosi.

L’uso eccessivo di prodotti antibatterici, detergenti sgrassanti o esfolianti meccanici può compromettere il microbioma, impoverendone la diversità e favorendo la proliferazione di specie opportuniste. Per preservarlo, è utile adottare una skincare che rispetti il pH naturale della pelle (circa 5,5), che utilizzi tensioattivi delicati e che includa ingredienti prebiotici o postbiotici, capaci di nutrire selettivamente i microrganismi benefici.

Che cos’è il “trans epidermal water loss” (TEWL) e come si contrasta

Il termine TEWL, acronimo di transepidermal water loss, indica la quantità di acqua che evapora dalla pelle in condizioni fisiologiche normali. Si tratta di un processo inevitabile, ma che può diventare problematico quando supera determinati livelli, portando alla disidratazione cutanea.

Il TEWL è strettamente legato all’integrità della barriera cutanea. Quando la matrice lipidica dello strato corneo è danneggiata o alterata, la capacità della pelle di trattenere l’acqua diminuisce sensibilmente. Questo comporta una perdita di elasticità, una maggiore sensibilità agli agenti esterni e una predisposizione a microlesioni e infiammazioni.

La misurazione del TEWL viene effettuata in ambito dermatologico attraverso strumenti specifici, ed è spesso usata per valutare l’efficacia dei cosmetici idratanti o per diagnosticare condizioni come eczema, psoriasi e dermatiti.

Per contrastare la perdita d’acqua transepidermica è necessario intervenire con prodotti che contengano agenti umettanti, come glicerina e acido ialuronico, capaci di attrarre acqua dagli strati più profondi o dall’ambiente. A questi vanno associati ingredienti occlusivi e filmogeni, come squalano, burri vegetali o siliconi, che rallentano l’evaporazione. Infine, i lipidi fisiologici come ceramidi e colesterolo sono fondamentali per ripristinare la struttura lamellare dello strato corneo.

Pelle secca, disidratata e sensibile

Molto spesso i termini pelle secca, disidratata e sensibile vengono usati come sinonimi, ma in realtà si riferiscono a condizioni fisiologiche differenti, ciascuna con meccanismi specifici e approcci cosmetici distinti.

La pelle secca è una condizione legata a un’alterata produzione di sebo. Si tratta quindi di una tipologia costituzionale, spesso associata a fattori genetici, ormonali o legati all’età. Una pelle secca appare opaca, ruvida, tende a screpolarsi ed è più soggetta all’invecchiamento precoce a causa della carenza di lipidi protettivi. In questo caso, è importante utilizzare cosmetici ricchi di componenti lipidici, burri vegetali, oli non comedogenici e attivi nutrienti.

La pelle disidratata, al contrario, può verificarsi anche in soggetti con pelle grassa o normale. È una condizione transitoria legata a una perdita eccessiva di acqua negli strati superficiali dell’epidermide, spesso causata da fattori ambientali, stress, farmaci o trattamenti inadeguati. Si manifesta con pelle che tira, desquamazione sottile e perdita di elasticità. Gli ingredienti chiave per trattarla sono gli umettanti, i filmogeni e i ristrutturanti di barriera.

La pelle sensibile, infine, non è né una tipologia né una condizione transitoria, ma un vero e proprio stato reattivo dovuto a un’iperattività del sistema nervoso cutaneo e a una barriera epidermica più fragile. Si manifesta con rossori, prurito, bruciore, sensazione di calore e reazioni esagerate a stimoli comuni. In questo caso, è fondamentale minimizzare i potenziali irritanti, scegliere formulazioni con pochi ingredienti, utilizzare lenitivi come pantenolo, bisabololo e centella asiatica, e soprattutto agire sul rafforzamento della barriera e del microbioma.

Il ciclo di rinnovamento cellulare

Il rinnovamento cellulare è il processo fisiologico attraverso cui le cellule dell’epidermide, a partire dallo strato basale, migrano verso la superficie, differenziandosi progressivamente fino a diventare corneociti e infine desquamarsi. Questo ciclo, noto anche come turnover epidermico, è fondamentale per il mantenimento di una pelle sana, luminosa e funzionalmente attiva.

In condizioni normali, il ciclo completo dura circa ventotto giorni nei giovani adulti, ma tende ad allungarsi con l’età, con tempi che possono superare i quaranta giorni nelle pelli mature. Un rallentamento del turnover porta a un accumulo di cellule morte, opacità, ispessimento dello strato corneo, rugosità e difficoltà di assorbimento dei cosmetici.

Stimolare il rinnovamento cellulare è possibile attraverso strategie sia topiche che sistemiche. Gli attivi più efficaci includono gli esfolianti chimici come gli alfa-idrossiacidi (acido glicolico, lattico, mandelico), i beta-idrossiacidi come l’acido salicilico, e i retinoidi, che non solo accelerano la desquamazione ma migliorano anche la sintesi di collagene e la comunicazione cellulare.

Anche lo stile di vita incide: una dieta ricca di antiossidanti, un buon apporto di acqua, un sonno regolare e l’attività fisica contribuiscono a migliorare la microcircolazione e i processi metabolici cutanei. Tuttavia, è importante non esagerare con l’esfoliazione, poiché una stimolazione eccessiva può danneggiare la barriera e portare all’effetto opposto.

Conclusione

La salute della pelle non si costruisce solo con prodotti cosmetici ben formulati, ma con la conoscenza. Comprendere come funziona la barriera cutanea, rispettare il microbioma, prevenire la disidratazione, distinguere le diverse condizioni della pelle e stimolare correttamente il turnover cellulare sono passaggi fondamentali per adottare una skincare realmente efficace, personalizzata e sostenibile.

La pelle non è un semplice rivestimento, ma un organo intelligente, in costante dialogo con l’ambiente e con l’organismo. Ogni scelta che facciamo, dal detergente che usiamo alla crema che applichiamo, può influenzarne profondamente l’equilibrio. La vera bellezza nasce dalla comprensione e dal rispetto della sua complessità.

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Skin Science:

Introduction: The Skin as a Vital, Dynamic Organ

The skin is often seen as a purely aesthetic surface, but in reality, it is a complex, living, and dynamic organ that plays vital physiological roles for both survival and overall health. With an average surface area of around two square meters and a weight that can exceed four kilograms, the skin is the largest organ of the human body. Its primary function is to serve as a barrier between the external environment and the internal body, protecting us from pathogens, chemicals, UV radiation, and excessive water loss.

Understanding how the skin functions biologically and biochemically is the first step toward building an effective, personalized skincare routine. In this article, we’ll explore five essential concepts of skin science: how the skin barrier works, the role of the microbiome, what transepidermal water loss (TEWL) means, the difference between dry, dehydrated, and sensitive skin, and finally, how the skin’s renewal cycle works and how to support it.

How the Skin Barrier Works (And Why It’s Crucial to Keep It Intact)

The skin barrier is located mainly in the outermost layer of the epidermis, known as the stratum corneum. This layer is made up of corneocytes—dead but structurally intact epidermal cells—embedded in a lipid matrix composed of ceramides, fatty acids, and cholesterol. A commonly used metaphor to describe this structure is the "brick-and-mortar" model: the corneocytes are the bricks, and the intercellular lipids act as the mortar holding them together.

The primary role of the skin barrier is to prevent harmful external agents such as bacteria, viruses, allergens, and chemicals from penetrating the skin, while also preventing excessive water from escaping the deeper skin layers. When the barrier is intact, the skin appears smooth, elastic, well-hydrated, and resilient. When compromised, it can lead to irritation, dryness, redness, itching, and greater susceptibility to conditions like dermatitis or infection.

Many factors can damage the skin barrier, including the excessive use of harsh cleansers, environmental stressors, oxidative stress, aggressive cosmetic treatments, pollution, and misuse of exfoliating products. Restoring the skin barrier involves targeting the intercellular lipids, supporting the skin microbiome, and maintaining proper hydration, using ingredients such as ceramides, panthenol, cholesterol, hyaluronic acid, and niacinamide.

The Skin Microbiome: What It Is and Why It Matters

The skin microbiome is the collection of microorganisms that live in harmony on the skin’s surface. It includes bacteria, fungi, viruses, and even microscopic mites that coexist in a symbiotic relationship with the human body. This invisible ecosystem varies from person to person and between different areas of the body and is influenced by genetic, environmental, hormonal, and lifestyle factors.

Far from being an enemy, the microbiome plays a crucial protective role. Some bacteria, like Staphylococcus epidermidis, actively contribute to local immune defense by producing natural antimicrobial substances and regulating inflammatory responses. Others physically prevent harmful pathogens from attaching to the skin, maintaining a delicate balance that, when disrupted, can lead to conditions such as acne, atopic dermatitis, rosacea, or fungal infections.

The excessive use of antibacterial products, stripping cleansers, or mechanical exfoliants can compromise the microbiome, reducing its diversity and allowing opportunistic organisms to thrive. To preserve it, it’s helpful to adopt a skincare routine that respects the skin’s natural pH (around 5.5), uses gentle surfactants, and includes prebiotic or postbiotic ingredients that selectively nourish beneficial microorganisms.

What Is Transepidermal Water Loss (TEWL) and How to Fight It

TEWL, or transepidermal water loss, refers to the amount of water that naturally evaporates from the skin under normal physiological conditions. While this is an inevitable process, it can become problematic when it exceeds normal levels, leading to skin dehydration.

TEWL is closely tied to the integrity of the skin barrier. When the lipid matrix of the stratum corneum is damaged or altered, the skin’s ability to retain moisture decreases significantly. This results in reduced elasticity, increased sensitivity to external stressors, and a greater risk of micro-inflammation and irritation.

TEWL is measured in dermatology using specialized instruments and is often used to assess the effectiveness of moisturizers or diagnose conditions like eczema, psoriasis, and dermatitis.

To combat transepidermal water loss, it is essential to use products containing humectants such as glycerin and hyaluronic acid, which attract water from the deeper layers of the skin or the surrounding environment. These should be paired with occlusive and film-forming agents like squalane, plant butters, or silicones, which slow down evaporation. Finally, physiological lipids like ceramides and cholesterol are crucial to restore the lamellar structure of the stratum corneum.

Dry, Dehydrated, and Sensitive Skin

The terms dry, dehydrated, and sensitive skin are often used interchangeably, but they actually describe distinct physiological conditions, each with specific mechanisms and cosmetic approaches.

Dry skin is a condition related to reduced sebum production. It is therefore a skin type, often influenced by genetics, hormones, or aging. Dry skin tends to appear dull, rough, and flaky and is more prone to premature aging due to a lack of protective lipids. In this case, products rich in lipids, plant butters, non-comedogenic oils, and nourishing actives are essential.

Dehydrated skin, by contrast, can affect individuals with any skin type, including oily or combination skin. It is a temporary condition caused by excessive water loss from the skin’s surface layers, often due to environmental factors, stress, medications, or improper skincare routines. It presents as tightness, fine flaking, and reduced elasticity. Key ingredients for treating it include humectants, film-formers, and barrier-repairing agents.

Sensitive skin is neither a skin type nor a temporary condition, but rather a reactive state caused by an overactive cutaneous nervous system and a fragile skin barrier. It manifests as redness, itching, burning, warmth, and exaggerated responses to common stimuli. Here, the goal is to reduce potential irritants, choose formulations with minimal ingredients, use soothing agents like panthenol, bisabolol, and centella asiatica, and focus on strengthening both the barrier and the microbiome.

The Cell Renewal Cycle

The cell renewal cycle is the physiological process through which epidermal cells, starting in the basal layer, migrate to the surface, gradually differentiating into corneocytes and eventually shedding off. This cycle, also known as epidermal turnover, is essential for maintaining healthy, radiant, and functionally active skin.

Under normal conditions, the full cycle takes about twenty-eight days in young adults, but it slows with age, sometimes exceeding forty days in mature skin. When turnover slows down, dead skin cells accumulate on the surface, leading to dullness, roughness, uneven texture, and reduced cosmetic absorption.

You can stimulate cellular renewal using both topical and systemic strategies. The most effective actives include chemical exfoliants like alpha hydroxy acids (glycolic, lactic, mandelic), beta hydroxy acids like salicylic acid, and retinoids, which not only promote desquamation but also improve collagen production and cellular communication.

Lifestyle also plays a role: a diet rich in antioxidants, adequate hydration, regular sleep, and physical activity all contribute to improving microcirculation and metabolic functions in the skin. However, overstimulating the renewal process—especially through excessive exfoliation—can backfire by damaging the skin barrier and triggering inflammation.

Conclusion

Healthy skin is not built on cosmetic products alone but on knowledge. Understanding how the skin barrier works, respecting the microbiome, preventing dehydration, recognizing the differences between skin conditions, and properly supporting the renewal cycle are all essential steps toward adopting a skincare routine that is effective, personalized, and sustainable.

Skin is not just a superficial covering, but an intelligent organ in constant dialogue with both the environment and the body. Every choice we make, from the cleanser we use to the cream we apply, can deeply affect its balance. True beauty begins with a respect for the skin’s complexity and a willingness to learn how to care for it intelligently.