Creme e Sieri con Ceramidi: Guida Completa
Le ceramidi sono essenziali per mantenere la pelle idratata e protetta. Scopri cosa sono, perché sono importanti e come inserirle nella tua routine skincare.
3/22/20259 min leggere


Ceramidi nella Skincare: Guida Scientifica
Introduzione: il ruolo centrale delle ceramidi nella salute della pelle
Nel mondo della cosmetologia moderna, le ceramidi hanno acquisito un ruolo sempre più centrale grazie alla loro capacità di rinforzare la barriera cutanea, mantenere l’idratazione e migliorare la tolleranza agli attivi. Non si tratta di una semplice tendenza, ma di un ritorno alla fisiologia della pelle, che da sempre utilizza le ceramidi come elemento chiave per garantire integrità e protezione. Sebbene siano note da decenni, solo recentemente la ricerca dermatologica e l’industria cosmetica hanno saputo valorizzarle in modo mirato, grazie a formulazioni più avanzate, tecnologie di rilascio intelligenti e una maggiore attenzione alle pelli sensibili e disfunzionali.
Cosa sono le ceramidi: struttura chimica e funzione biologica
Le ceramidi sono una classe di lipidi appartenenti alla famiglia degli sfingolipidi, costituite da una base sfingosina legata a un acido grasso tramite un legame ammidico. Insieme a colesterolo e acidi grassi liberi, le ceramidi rappresentano la componente principale del cemento intercellulare dello strato corneo, la parte più esterna dell’epidermide. La loro funzione è quella di mantenere la coesione tra i corneociti, limitare la perdita di acqua transepidermica e impedire la penetrazione di agenti esterni potenzialmente irritanti o patogeni. In condizioni ottimali, le ceramidi costituiscono circa il 40-50% dei lipidi epidermici.
La pelle produce naturalmente ceramidi attraverso un processo enzimatico, ma questa produzione tende a diminuire con l’età, con l’esposizione a raggi UV, con trattamenti aggressivi o in presenza di malattie cutanee come dermatite atopica, psoriasi, rosacea e acne. Il risultato è un’alterazione della funzione barriera, accompagnata da disidratazione, sensibilità aumentata, infiammazione e maggiore suscettibilità agli attivi cosmetici.
Classificazione delle ceramidi: varianti e significato cosmetico
Esistono almeno nove tipi principali di ceramidi identificate nella pelle umana, indicate con una nomenclatura alfanumerica (Ceramide 1-9) oppure con sigle basate sulla loro struttura chimica (come NP, AP, EOP, NS, EOS). Ogni ceramide ha una diversa funzione e localizzazione nello strato corneo. Alcune sono fondamentali per la compattezza della barriera, altre contribuiscono alla coesione cellulare, altre ancora modulano la risposta infiammatoria.
Dal punto di vista cosmetico, la maggior parte dei prodotti utilizza ceramidi identiche a quelle epidermiche o loro analoghi sintetici, formulati in modo da mimare la struttura lamellare naturale. Le ceramidi vegetali o biotecnologiche, pur non essendo identiche a quelle cutanee, possono comunque integrarsi nel film idrolipidico e migliorarne la funzionalità. Le formulazioni più avanzate includono spesso combinazioni di più ceramidi, accompagnate da colesterolo e acidi grassi in rapporto ottimale, per ricreare la composizione lipidica fisiologica della pelle.
Benefici cosmetici delle ceramidi: oltre l’idratazione
L’effetto più noto delle ceramidi è l’aumento dell’idratazione cutanea, legato alla riduzione della perdita d’acqua transepidermica. Tuttavia, le ceramidi svolgono molte altre funzioni strategiche. Rafforzano la barriera cutanea, migliorano la resistenza agli agenti irritanti e riducono la reattività cutanea. Questo le rende ideali per pelli sensibili, allergiche, affette da rosacea o da dermatiti.
Le ceramidi possono anche migliorare la tollerabilità di attivi potenzialmente irritanti, come retinoidi, acidi esfolianti o vitamina C, riducendo i fenomeni di pizzicore, arrossamento e desquamazione. In caso di pelle danneggiata, come dopo trattamenti estetici intensivi (laser, peeling, microneedling), l’applicazione topica di ceramidi accelera la riparazione cutanea e ripristina più rapidamente la funzione barriera. Alcuni studi suggeriscono anche un ruolo anti-infiammatorio indiretto, grazie alla capacità di ristabilire l’equilibrio immunologico dell’epidermide.
Come funzionano le ceramidi nelle formulazioni cosmetiche
Affinché le ceramidi siano efficaci, devono essere correttamente formulate e veicolate. A causa della loro natura lipofila, necessitano di sistemi lamellari compatibili con la struttura cutanea, in grado di fondersi con i lipidi epidermici. Le formulazioni più avanzate impiegano tecnologie come le emulsioni multilamellari, i sistemi a cristalli liquidi, o le delivery system con liposomi e nanostrutture lipidiche. L’efficacia dipende anche dal rapporto tra ceramidi, colesterolo e acidi grassi: una proporzione sbilanciata può ridurre l’effetto barriera o risultare meno tollerabile.
La concentrazione ideale di ceramidi in un prodotto cosmetico è solitamente compresa tra lo 0,5% e il 3%, ma anche quantità inferiori possono avere effetto, se accompagnate da veicolanti adeguati. Le formulazioni a base di ceramidi possono essere veicolate sotto forma di creme, balsami, sieri, emulsioni o maschere idratanti, e la scelta della texture dipende dalle esigenze cutanee e dalla stagionalità.
A chi sono indicate le ceramidi: pelli secche, sensibili, infiammate
Le ceramidi sono particolarmente indicate per le pelli secche, desquamate, fragili e prive di comfort, tipiche dell’inverno o dei climi freddi. Sono fondamentali anche nei casi di pelle sensibilizzata da trattamenti dermatologici o da esfoliazioni eccessive. In presenza di dermatite atopica, rosacea, eczema o psoriasi, le ceramidi svolgono un’azione fondamentale nel mantenimento dell’equilibrio lipidico.
Anche le pelli miste e grasse possono beneficiare dell’uso di ceramidi, purché siano formulate in emulsioni leggere o sieri non occlusivi. In questi casi, il focus non è tanto sul nutrimento quanto sulla riparazione della barriera e sulla prevenzione della perdita d’idratazione. I soggetti che utilizzano retinoidi topici o acidi esfolianti trovano nelle ceramidi un alleato per migliorare la tolleranza e ridurre gli effetti collaterali.
Quando e come usare le ceramidi: routine e combinazioni funzionali
Le ceramidi possono essere integrate nella skincare sia al mattino che alla sera. In una routine mattutina, aiutano a rinforzare la barriera prima dell’esposizione a stress ambientali e agenti irritanti. La sera, sono ideali per riparare la pelle e favorire la rigenerazione notturna. Possono essere applicate subito dopo la detersione e prima o dopo sieri attivi, a seconda della texture. In caso di formulazioni molto ricche, è preferibile usarle come ultimo step.
Sono particolarmente efficaci se abbinate ad attivi umettanti, come acido ialuronico, glicerina o pantenolo, che trattengono l’umidità nello strato corneo. Possono essere usate in combinazione con retinolo, vitamina C, niacinamide o acidi esfolianti, ma sempre in un contesto di skincare bilanciata, che alterni stimolazione e riparazione. Nei periodi di uso intensivo di attivi, le ceramidi rappresentano una base protettiva fondamentale.
Ceramidi vs altri ingredienti barriera: confronto con squalano, colesterolo, oli
Esistono altri ingredienti noti per la loro funzione barriera e protettiva, come lo squalano, il colesterolo, gli oli vegetali e i burri emollienti. Lo squalano è un derivato vegetale dello squalene, ben tollerato e con effetto levigante, ma privo della capacità di reintegrare la struttura lamellare intercellulare come fanno le ceramidi. Il colesterolo, usato spesso in sinergia con le ceramidi, è fondamentale per la fluidità della membrana lipidica cutanea, ma non può sostituirle.
Gli oli vegetali contengono acidi grassi essenziali e antiossidanti, ma non hanno una struttura compatibile con la barriera epidermica come le ceramidi sintetiche o identiche a quelle naturali. I burri vegetali offrono nutrimento, ma possono essere occlusivi per alcuni tipi di pelle. Le ceramidi, invece, agiscono in modo fisiologico, integrandosi nella struttura lamellare della pelle e promuovendo un ripristino autentico della funzione barriera.
Conclusione
Le ceramidi rappresentano uno degli ingredienti più fisiologici, tollerati ed efficaci nel panorama della skincare moderna. La loro capacità di ripristinare la funzione barriera, trattenere l’idratazione e migliorare la tolleranza cutanea le rende fondamentali non solo per le pelli secche o sensibili, ma per chiunque desideri una pelle sana, resiliente e protetta. Il loro utilizzo strategico, in combinazione con attivi mirati, consente di ottimizzare i risultati cosmetici, ridurre gli effetti collaterali e costruire routine realmente funzionali. La chiave, come sempre, sta nella conoscenza, nella scelta della giusta formulazione e nella capacità di ascoltare la propria pelle.
[ ENGLISH VERSION ]
Ceramides in Skincare: Scientific Guide
Introduction: the central role of ceramides in skin health
In modern cosmetology, ceramides have taken on an increasingly central role thanks to their ability to strengthen the skin barrier, maintain hydration, and improve tolerance to active ingredients. This is not merely a trend, but a return to skin physiology, as ceramides have always been a key component in ensuring structural integrity and protection. Although they have been known for decades, it is only recently that dermatological research and the cosmetic industry have succeeded in enhancing their effectiveness through more advanced formulations, intelligent delivery systems, and greater focus on sensitive and impaired skin.
What ceramides are: chemical structure and biological function
Ceramides are a class of lipids belonging to the sphingolipid family. They are composed of a sphingosine base linked to a fatty acid through an amide bond. Together with cholesterol and free fatty acids, ceramides form the main component of the intercellular cement in the stratum corneum, the outermost layer of the epidermis. Their role is to maintain the cohesion between corneocytes, limit transepidermal water loss, and prevent the penetration of potentially irritating or harmful external agents. Under optimal conditions, ceramides make up approximately 40–50% of the skin’s lipid content.
The skin naturally produces ceramides through enzymatic processes, but this production tends to decline with age, UV exposure, aggressive treatments, or in the presence of skin disorders such as atopic dermatitis, psoriasis, rosacea, and acne. The result is a weakened skin barrier, accompanied by dehydration, increased sensitivity, inflammation, and heightened vulnerability to cosmetic actives.
Ceramide classification: types and cosmetic significance
There are at least nine major types of ceramides identified in human skin, often labeled with alphanumeric names (Ceramide 1–9) or structural abbreviations (such as NP, AP, EOP, NS, EOS). Each ceramide type plays a specific role and is distributed differently within the stratum corneum. Some support barrier compactness, others contribute to cell cohesion, and some modulate inflammatory responses.
From a cosmetic perspective, most products use skin-identical ceramides or synthetic analogs designed to mimic the skin’s natural lipid structure. Plant-derived or biotechnologically produced ceramides, though not identical to epidermal ones, can still integrate effectively into the skin’s hydrolipidic film and support its function. The most advanced formulations often contain combinations of multiple ceramides, cholesterol, and fatty acids in optimal ratios to replicate the skin’s natural lipid profile.
Cosmetic benefits of ceramides: beyond hydration
The most widely known benefit of ceramides is their ability to increase skin hydration by reducing transepidermal water loss. However, their action extends well beyond this. Ceramides help strengthen the skin barrier, enhance resistance to external irritants, and reduce cutaneous reactivity. This makes them particularly useful for sensitive, allergic, rosacea-prone, or dermatitis-affected skin.
Ceramides also improve the tolerability of potent active ingredients such as retinoids, exfoliating acids, or vitamin C, minimizing adverse effects like stinging, redness, and peeling. In cases of damaged skin, such as post-procedural or post-inflammatory conditions, topical ceramides accelerate repair and more rapidly restore the skin’s protective function. Some studies also suggest they play an indirect anti-inflammatory role by helping rebalance the skin’s immune response.
How ceramides work in cosmetic formulations
To be effective, ceramides must be properly formulated and delivered. Because of their lipophilic nature, they require lamellar systems compatible with the skin’s structure. These must be able to integrate into epidermal lipids. The most advanced formulations use technologies such as multilamellar emulsions, liquid crystal systems, or lipid-based nanostructures to enhance bioavailability and penetration. Their efficacy also depends on the ratio between ceramides, cholesterol, and fatty acids. An incorrect balance may diminish their barrier-repairing effect or reduce skin compatibility.
The ideal concentration of ceramides in a cosmetic product typically ranges between 0.5% and 3%, though lower concentrations can still be effective when combined with proper delivery systems. Ceramides are found in creams, balms, serums, emulsions, and masks, and the ideal format depends on skin needs and environmental conditions.
Who should use ceramides: dry, sensitive, inflamed skin
Ceramides are particularly beneficial for dry, flaky, tight or uncomfortable skin, especially during winter or in cold climates. They are also crucial for sensitized skin affected by dermatological treatments or excessive exfoliation. In chronic conditions such as atopic dermatitis, rosacea, eczema or psoriasis, ceramides play a fundamental role in restoring and maintaining the skin’s lipid balance.
Even combination and oily skin types can benefit from ceramides, provided they are included in lightweight emulsions or non-occlusive serums. In these cases, the goal is not just nourishment but also repair and hydration retention. People using retinoids or exfoliating acids will find ceramides essential for increasing tolerability and maintaining long-term skin comfort.
When and how to use ceramides: routines and synergies
Ceramides can be used in both morning and evening routines. In the morning, they help strengthen the barrier against environmental stressors. In the evening, they assist in regeneration and barrier recovery. They can be applied after cleansing and either before or after other serums depending on the formula’s weight. Richer formulations work best as a final step.
They are most effective when combined with humectants like hyaluronic acid, glycerin, or panthenol, which draw moisture into the stratum corneum. Ceramides can also be used alongside actives like retinol, vitamin C, niacinamide, or acids, as long as the overall routine is balanced between stimulation and repair. During periods of high active usage, ceramides serve as a foundational buffer to maintain barrier integrity.
Ceramides versus other barrier-supportive ingredients
There are many other well-known barrier-repairing ingredients, such as squalane, cholesterol, vegetable oils, and plant butters. Squalane, a stable derivative of squalene, is well tolerated and leaves a soft finish, but lacks the structural lamellar integration provided by ceramides. Cholesterol, often used together with ceramides, is essential for membrane fluidity, but is not a substitute.
Vegetable oils offer essential fatty acids and antioxidants, but their molecular structure differs from the skin’s natural lipids. Plant butters can be occlusive or too heavy for some skin types. Ceramides, by contrast, integrate directly into the intercellular lipid matrix and help recreate a physiological barrier function, making them uniquely suited for long-term repair.
Conclusion
Ceramides are among the most physiological, effective, and well-tolerated ingredients in today’s skincare landscape. Their ability to restore the skin barrier, retain moisture, and reduce reactivity makes them essential not only for dry or sensitive skin but for anyone seeking a resilient, healthy, and well-protected complexion. Their strategic use, especially when paired with targeted actives, can enhance cosmetic results, improve tolerance, and build smarter, more effective skincare routines. The key lies in choosing the right formulation, understanding skin needs, and maintaining consistency over time.
Sensi-LAB
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